Quando il passato bussa alla porta...
Non conoscevo Valerie Perrin né avevo mai letto nulla di suo, ma la curiosità, le tante recensioni positive e la lunga permanenza in classifica mi hanno convinta ad acquistare Tatà.
La storia parte da un fatto molto strano: Agnès, una regista, riceve una telefonata in cui le dicono che sua zia Colette è morta.
Peccato che, per quanto lei sapesse, la zia fosse già morta tre anni prima. Da lì inizia un viaggio tra misteri, vecchi segreti e ricordi di famiglia.
Agnès prova a scoprire la verità ascoltando delle cassette lasciate dalla zia, incontrando persone del passato e scavando nella sua storia familiare.
Ogni passo la porta più vicino a una verità difficile ma necessaria, e la costringe a fare i conti anche con alcune scelte della sua vita.
È un libro che mi è piaciuto: scritto con dolcezza, scorrevole, ma capace di far riflettere. Parla di famiglia, memoria, e di tutte quelle cose che a volte preferiamo dimenticare. Un po’ misterioso, un po’ malinconico, ma molto umano.
La protagonista impara a guardare il passato con occhi nuovi, e la storia ci ricorda che anche dietro bugie e silenzi si nascondono, a volte, vicende complesse e persino gesti d’amore.
Se devo trovare un difetto, forse in alcuni punti è un po’ troppo dettagliato, con particolari che avrei evitato.
Ma nel complesso mi ha davvero coinvolta: non vedevo l’ora di arrivare alla fine per scoprire il segreto di zia Colette.
Ve lo consiglio: una lettura perfetta per staccare un po’ e immergersi completamente nella vita dei personaggi di Tatà.
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