Quando leggi un libro come Il Diario di Anne Frank, non pensi certo di scriverne una recensione. Come puoi recensire la vita di una ragazzina che ha trascorso due anni nascosta in un alloggio segreto, per poi essere catturata e lasciata morire in un campo di concentramento solo perché ebrea? Puoi solo leggere la sua storia, prenderne atto e pensare che una storia così non dovresti mai più trovarla in un libro.
Oggi però voglio condividere con voi un pensiero di Anne che mi ha profondamente colpito. Un estratto dal suo diario, che non parla di guerra, religione, nazisti o campi di concentramento, ma delle donne. Più precisamente, della loro indipendenza.
Questo passaggio, scritto il 13 giugno 1944, mi ha fatto riflettere su quanto fosse avanti questa giovane donna e su quanto, purtroppo, siamo ancora indietro oggi nel riconoscere il valore delle donne. Eccolo qui:
"Più volte mi sono posta una di quelle domande che non mi danno pace, e cioè perché un tempo, e spesso anche adesso, la donna nei popoli occupa un posto molto meno importante rispetto all'uomo. Chiunque può dire che è ingiusto, ma a me non basta, vorrei tanto conoscere il motivo di questa grande ingiustizia!
Si può immaginare che l'uomo, fisicamente più forte, fin dall'inizio abbia avuto una posizione di supremazia rispetto alla donna; l'uomo che guadagna, che genera i figli, l'uomo che può tutto... È già stato abbastanza stupido da parte di tutte quelle donne che fino a poco tempo fa hanno permesso che fosse così senza protestare, perché quanti più secoli questa regola ha resistito, tanto più ha preso piede. Per fortuna, la scuola, il lavoro e il progresso hanno un po' aperto gli occhi alle donne. In molti paesi le donne hanno ottenuto gli stessi diritti degli uomini; molte persone, soprattutto donne, ma anche uomini, adesso capiscono quanto questa suddivisione fosse sbagliata e le donne moderne vogliono avere il diritto all'indipendenza totale!
Ma non è solo questo, è il rispetto alla donna, quello che manca! In tutto il mondo l'uomo viene rispettato, perché non si può dire lo stesso della donna? Soldati ed eroi di guerra vengono onorati e festeggiati, gli scopritori hanno fama mondiale, i martiri vengono osannati, ma di tutta l'umanità, quanti considerano la donna anche come un soldato?
Nel libro Guerrieri per la vita c'è scritto qualcosa che mi ha molto colpita, e cioè più o meno che le donne in generale, già soltanto per i parti, soffrono più di qualsiasi eroe di guerra. E quale successo spetta alla donna, dopo aver sofferto tanto? Viene spinta in un angolo quando è sformata dalla gravidanza, i figli ben presto non sono più suoi, la bellezza svanisce. Le donne sono molto più stoiche, sono soldati più coraggiosi che lottano e soffrono per la sopravvivenza dell'umanità molto più di tanti eroi che non sanno fare altro che vantarsi!"
(Anne Frank - 13 Giugno 1944)
Queste parole, scritte in un momento così difficile, ci ricordano quanto sia cruciale continuare a lottare per l'uguaglianza e il rispetto per le donne, temi ancora oggi attuali e urgenti.